mercoledì 19 novembre 2014

L'angolo di Miki


Buongiorno bella gente!
Dopo diverse settimane (mesi?) torna finalmente l'angolo di Miki, in cui la mia adorata fuxio-socia ci parla di una sua lettura. Vi consiglio vivamente questa recensione, perchè il libro è di una nuovissima autrice italiana, e perchè dalle parole di Miki mi sono convinta anche io a leggerlo. 





In realtà, sul comodino, questo libro ci è stato poco e niente, perché una volta iniziato è stato difficile se non impossibile staccarmi da lui.
Vi ho già parlato di Mirya (QUI) e di quanto io ami letteralmente il suo modo di scrivere e le sue storie (e non sempre le due cose vanno di pari passo) ma mentre per "Di Carne e Di Carta" sapevo con cosa avevo a che fare, per "Trentatré" non ero assolutamente preparata. Ho letto qualche estratto sulla suapagina Facebook, ma spesso invece li ho ignorati perché non volevo rovinarmi la lettura.
Mi sono accorta della disponibilità del libro su Amazon quando era già uscito da più di qualche ora e si cominciavano a leggere qua e là già le prime reazioni... Una valle di lacrime. E visto che dove si piange ci sono io, mi sono buttata a capofitto in questo nuovo viaggio che mi ha trovata completamente disarmata e mi ha lasciata emotivamente sconvolta.




Trentatré sono i giorni che Dio Si impegna a trascorrere sulla terra, senza i Suoi poteri, prima che Suo Figlio acconsenta ad aiutarLo nell’Apocalisse. 
Trentatré sono i giorni di cui Grace dispone per persuadere quel vecchio pazzo convinto di essere Dio che il mondo non può e non deve finire. 
Trentatré sono i giorni in cui Michele deve affrontare i suoi demoni, per liberarsi del marchio di Caino e imparare di nuovo ad avere fiducia. 
Trentatré sono i giorni necessari a cambiare per sempre le vite del vecchio Giò, di Amir, di Juliette e di tutti coloro che ruotano attorno allo stesso locale. 
Perché la fortuna non è positiva né negativa, le cose migliori accadono per caso e il mondo è pieno di incastri. 


Non ho la più pallida idea di cosa dirvi. Trentatré è un libro di cui si potrebbe dire troppo con una parola e non dire nulla scrivendo pagine su pagine. E' un libro in cui ogni singola frase ti apre un mondo, ti fa riflettere, dubitare, arrabbiare, soffrire, gioire. E' un libro che dà voce ai tuoi pensieri e lo fa in quel modo perfetto con cui Mirya incastra le parole. E' un incastro, appunto, di quelli che non solo combaciano perfettamente ma reggono, nel tempo, nello spazio.
Trentatré è un libro che parla di Dio e, credetemi, è l'unico Dio in cui avrei potuto credere, e ci ho creduto, per tutta la durata della lettura. E per la prima volta ho creduto incondizionatamente, perché nei suoi confronti non ho mai provato risentimento, rabbia, delusione. Per la prima volta, dopo tantissimo tempo, in D. ho creduto nonostante non avesse tutte le risposte, nonostante non ne avesse quasi nessuna, di risposta, ma aveva tante domande ed in quelle domande mi sono ritrovata.
La potenza di Trentatré, secondo la mia miserrima opinione, sta nell'essere un libro adatto a chi crede, per la forte componente spirituale, e perfetto per chi invece non lo fa più, o non lo ha mai fatto. E questa è la potenza di Mirya, che come una perfetta equilibrista percorre un filo quasi invisibile mantenendosi in equilibrio tra sacro e profano. E non è la prima volta che lo fa... Se avete letto le sue storie, saprete benissimo come Dio sia spesso presente e spesso nominato... evocato. E, come dice Grace, mai invano...
Ma è un libro su Dio?
No. Trentatré è un libro che parla d'amore, di fiducia, di perdono, di delusione, di coraggio, di dolore e di tanto altro. Lo fa attraverso le spesse lenti rosa di Grace, attraverso il cinismo di Michele, attraverso il coraggio di Juliette, la disillusione di Amir, l'altruismo di Consuelo, l'amore di Sergio, la durezza del vecchio Giò e poi lo fa con la disarmante semplicità di Giò Giò, che con le sue esse strassicate offre le spiegazioni migliori di tutte quelle degli adulti messe insieme:


"Perché tu sei lo szio, Grace è tua, quindi è la szia".


E poi c'è D. Il collante che unisce tanti pezzi apparentemente senza incastro.

Se dovessi usare una parola per descrivere questo libro, direi epico. E l'ho trovato talmente grandioso, attuale, educativo, intenso, disarmante, utile, che mi fa rabbia il fatto che non sia esposto sugli scaffali delle librerie, in primo piano, che non se ne parli ai tg, nelle trasmissioni di attualità, che non abbia vinto un premio, avuto un riconoscimento o qualsiasi altra cosa che ne dimostri il valore oggettivo. E lo so che è passato pochissimo tempo (parliamo di ore) da quando è stato pubblicato, ma dovrebbe diffondersi a macchia d'olio, dovrebbero leggerlo tutti e aprire gli occhi e cominciare a farsi le domande senza cercare di voler dare ad ogni costo le risposte.

E dopo essermi ritrovata col Kindle in mano ed il viso rigato dalle lacrime, puntualmente arriva la stessa domanda: "come fa?".

Come fa Mirya a scrivere così. Come fa a dare un senso a tutto, a scegliere le parole ad una ad una a dare un senso profondo anche alla battuta apparentemente più insignificante...
Ho letto tanti libri, leggo da tanto tempo, eppure anche in quelli che ho amato di più, nei miei preferiti, c'è sempre un passaggio, un capitolo, un qualcosa di meno interessante, di più noioso, che magari si discosta dalla trama principale e che mi fa venire voglia di saltare le pagine per tornare al punto. Con lei non mi è mai successo. Mai. E' come se mi facesse provare una sorta di avidità letteraria per la quale non vorrei perdermi nulla. Non una frase, non una parola, non una virgola. Niente.
E vorrei essere brava come lei, con le parole, perché solo in questo modo potrei farvi capire davvero cos'è stato leggere Trentatré.
Spero comunque di avervi incuriositi e, se doveste leggerlo, vi prego di farmi sapere quanto lo avete amato.

Lo trovate QUI.

Alla prossima,



martedì 18 novembre 2014

Libro della settimana - L'altra parte di me di Cristina Obber

Buongiorno carissimi, 
torno con una breve recensione! Breve come il tempo che ho a disposizione in questo periodo, spero vivamente che mi perdonerete. 

Di amare non si decide, accade. Così Francesca, sedici anni, con il cuore in subbuglio per un semplice "ciao" su Facebook, scoprirà la bellezza di un grande amore: il primo bacio, la prima volta, le emozioni che non avresti mai immaginato di provare... Tra desiderio e paure, lentamente scriverà la sua fiaba, diversa da tutte le altre: nessun principe azzurro, ma una principessa che si chiama Giulia, con cui crescere e lottare per una felicità possibile.


Ho letto questo libro qualche settimana fa, poi per mancanza di tempo ho rimandato la recensione fino ad oggi.. ma è arrivato il momento di parlarvene.

Appena ho visto questa cover e ho letto la trama ho pensato di dover assolutamente leggere il libro. Non sono assolutamente pentita della mia scelta, anzi ne sono proprio entusiasta.

La storia di Giulia e Francesca mi ha conquistata dalla prima riga. Questo è un libro scritto con uno stile molto semplice, ma al tempo stesso complicato per i temi trattati.
Non è facile accettarsi e soprattutto rapportasi con un mondo provinciale ed ostile.
A mio avviso dovrebbero farlo leggere nelle scuole (e non solo.. a parecchi politici non farebbe male), potrebbe aiutare tanti adolescenti a capire che non c'è nulla di cui aver paura, che il "diverso" lo creiamo solo noi nelle nostre teste, e che ognuno ha il diritto di vivere la propria vita come vuole!


L’ho letto tutto d’un fiato, in apprensione per queste due ragazze il cui rapporto cresceva capitolo dopo capitolo, ragazze non accettate pienamente dalle proprie famiglie, soprattutto Francesca che deve combattere la battaglia per la sua felicità contro una provincia più casalinga che esterna.

Ho amato profondamente la loro storia, il loro modo di affrontare con coraggio le avversità e automaticamente questo libro è entrato nella top ten dei migliori letti nel 2014.


Lo consiglio a tutti, nessuno escluso. C’è un intero mondo là fuori pronto per essere vissuto a pieno, e come dico spesso  l’amore è sempre amore in ogni sua forma.. e l’unica famiglia perfetta è quella felice. 
Monica 

mercoledì 12 novembre 2014

Libri in uscita #89


Buongiorno carissimi!
Ultimamente sono particolarmente pigra con il blog, si vede? Il fatto è che le mie settimane sono piene, tra lavoro, casa e volontariato non ho più un attimo di pace. 


Per farmi perdonare vi porto in dono qualche anteprima. Libri che stanno per uscire e che mi incuriosiscono da impazzire, per un motivo o per l'altro.

Andiamo con ordine, proprio ieri è uscito un libro targato Mondadori che sembra davvero simpatico. Dovrebbe arrivarmi in questi giorni, speriamo bene. 

Costanza Moretti, brillante giornalista in un giornale finanziario di New York, non dovrebbe farlo, e anche il suo capo (nonché amante) è molto contrariato. Ma lei ormai ha deciso: per Natale torna in Italia, a Verate. Sua mamma e sua sorella Eleonora le sembrano troppo strane al telefono, e da quando - pochi mesi fa - il papà è morto la gestione della mitica Trattoria Moretti, nel centro del paese, è tutta nelle loro mani. Non è solo la preoccupazione, però, a indurla a partire, c'è qualcosa di molto più pressante: una voce insistente che da qualche giorno la assilla, decisa a non tacere finché non avrà ottenuto ciò che vuole. Costanza quella voce la conosce bene, da sempre... è la voce di suo padre! Allucinazioni? Non si direbbe. Suo padre ha una missione segreta e lei dovrà aiutarlo a portarla a termine: entro cinque giorni, quelli che mancano al Natale! Approdata a Verate, toccherà a Costanza pensare a tutto: sua madre ed Eleonora stanno lasciando andare la trattoria, ormai servono solo il caffè e a pochi giorni dal Natale non hanno nemmeno messo mano alle decorazioni. La sola cosa di cui si sono occupate è stato allevare le solite tre oche bianche destinate a essere cucinate per il pranzo... Ma c'è un'altra sgradita sorpresa che attende Costanza: la mamma ha affittato la stanza sopra la rimessa a un uomo di cui nulla si sa se non il nome - Andrej - e il fatto che (forse) lavora come muratore, (forse) è estone e... (sicuramente!) è molto affascinante

Domani invece, se l'autrice riesce a risolvere i suoi problemi di connessione, dovrebbe arrivare il nuovo romanzo di Angela C.Ryan "Il principe e la neve". Non ho ancora letto nulla di questa autrice, e penso che sia arrivato il momento di iniziare. 

Neve vive con l’eccentrico zio e il gatto Platone da quando è rimasta orfana. Non ha grilli per la testa e non ha grandi ambizioni se non quella di sopravvivere al dolore per la perdita dei suoi cari. Un giorno, per caso, si ritrova catapultata attraverso uno strano specchio, in una Terra che sembra uscita dalle pagine di un romanzo dei genitori, scrittori di libri fantasy.Edenir, magica landa di un mondo parallelo, è lo scenario favoloso in cui le fate sono guerriere logorroiche, le streghe ansiose guaritrici e i principi sono tutt’altro che gentili e amabili. Jake, erede al trono, è freddo e scontroso con l’Estranea proveniente da oltre il portale magico. Neve, poi, sembra avere la strana capacità di coinvolgere entrambi in situazioni assurde e pericolose.
A Edenir, però, la vita non trascorre tranquilla come dovrebbe. L’ombra di una guerra nata dalla sete di vendetta della regina Deliah, rifiutata dal giovane erede al trono, minaccia di oscurarne il cielo e così, mentre Jake si prepara a combattere l’ennesima guerra, Neve si renderà conto che c’è molto di più in cui sperare e che a volte, l’impossibile diventa possibile…


Il 19 Novembre è il grande giorno della mia adorata Maggie Stiefvater. Esce infatti il secondo volume di Raven Boys "Ladri di sogni". Purtroppo non ricordo tutto del primo volume, penso che lo rileggerò per prepararmi meglio al secondo. 


La magica linea di prateria è stata risvegliata e la sua energia affiora. I ragazzi corvo, un gruppo di studenti della scintillante Aglionby Academy, sono sulle tracce del mitico re gallese Glendower, che dovrebbe essere nascosto nelle colline intorno alla scuola. Con loro c’è Blue, che vive in una famiglia di veggenti tutta al femminile. A lei è stato predetto più volte che quando bacerà il ragazzo di cui sarà davvero innamorata, questi morirà. Sulle prime sembra che il suo cuore batta per Adam, ma forse è Gansey quello che ama davvero… Intanto Ronan s’inoltra nei suoi sogni, da cui può uscire di tutto. Del resto è uno che ama sfidare il pericolo. Mentre il tormentato Adam, con un passato pesante alle spalle, s’inoltra sempre più in se stesso, cercando una sua strada nella vita. Nel frattempo c’è un individuo sinistro che è anche lui sulle tracce di Glendower. Un uomo pronto a tutto.
Di Raven Boys, Entertainment Weekly ha scritto: “L’avventura paranormale di Maggie Stiefvater si legge d’un fiato e vi farà chiedere a gran voce il secondo libro.” Ecco il secondo libro, con la stessa fervida immaginazione, lo stesso intreccio inquietante e romantico, e le svolte mozzafiato che Maggie Stiefvater sa costruire.


Per finire poco prima di Natale, Alessia Esse, ci delizierà con una novella "Desiderio di Natale". Questa novella precede la sua nuova trilogia ambientata a New York. Come ha specificato Alessia sul suo blog, sarà un trilogia piuttosto HOT... io che la seguivo nella sezione V.M.18 dai tempi del forum di Twilight non vedo l'ora di scoprire cosa si è inventata. 


Violet Richmond è la proprietaria di World Toys, un negozio di giocattoli situato al centro di Manhattan. Ogni anno, in occasione del Natale, il World Toys si riempie di bambini pronti per la classica foto con Babbo Natale. Quest'anno, però, il solito Babbo Natale non può sedere sulla poltrona dorata, e Violet deve assumere un sostituto, David Connor. David è uno studente di architettura alla prima esperienza in un negozio di giocattoli. 
Nonostante i dubbi iniziali, Violet si scopre felice di lavorare con David. Ma c'è dell'altro. Nel corso delle tre settimane che precedono la vigilia di Natale, Violet si scopre profondamente attratta dal ragazzo seduto sulla poltrona dorata. 
Cosa succederà quando Violet e David rimarranno da soli nel negozio di giocattoli? 

Allora, c'è qualcosa che vi ispira tra queste nuove uscite? Come dite? Cosa vorrei comprare io? Tutti e quattro i libri NATURALMENTE!!!

A presto
Monica 

venerdì 7 novembre 2014

Nuovi arrivi #29 "La mania dello scambio"

Buongiorno a tutti! 
Che settimana pesante quella appena trascorsa. Ho lavorato tanto, ma soprattutto mi sono dedicata al volontariato con l'associazione Make a wish e domani realizzeremo uno splendido desiderio. 

Parlando di libri oggi vorrei mostrarvi una parte (ebbene sì, non sono tutti) dei libri che mi sono arrivati grazie agli scambi che ho effettuato ultimamente. 



Che ne dite? Ci sono libri che volevo da una vita e che sono riuscita a trovare :) Vediamoli uno ad uno. 

Ho desiderato la copia cartacea di "Colpa delle stelle" da quando l'ho letto sul KindeR e finalmente è mio.

Hazel ha sedici anni, ma ha già alle spalle un vero miracolo: grazie a un farmaco sperimentale, la malattia che anni prima le hanno diagnosticato è ora in regressione. Ha però anche imparato che i miracoli si pagano: mentre lei rimbalzava tra corse in ospedale e lunghe degenze, il mondo correva veloce, lasciandola indietro, sola e fuori sincrono rispetto alle sue coetanee, con una vita in frantumi in cui i pezzi non si incastrano più. Un giorno però il destino le fa incontrare Augustus, affascinante compagno di sventure che la travolge con la sua fame di vita, di passioni, di risate, e le dimostra che il mondo non si è fermato, insieme possono riacciuffarlo. Ma come un peccato originale, come una colpa scritta nelle stelle avverse sotto cui Hazel e Augustus sono nati, il tempo che hanno a disposizione è un miracolo, e in quanto tale andrà pagato.

Il linguaggio segreto dei fiori lo sto leggendo in questi giorni. E' una storia straziante, che mi sta turbando parecchio. Nonostante mi stia piacendo molto, sto facendo fatica ad andare avanti, proprio perchè la storia è tristissima. 

Victoria ha paura del contatto fisico. Ha paura delle parole, le sue e quelle degli altri. Soprattutto, ha paura di amare e lasciarsi amare. C'è solo un posto in cui tutte le sue paure sfumano nel silenzio e nella pace: è il suo giardino segreto nel parco pubblico di Portero Hill, a San Francisco. I fiori, che ha piantato lei stessa in questo angolo sconosciuto della città, sono la sua casa. Il suo rifugio. La sua voce. È attraverso il loro linguaggio che Victoria comunica le sue emozioni più profonde. La lavanda per la diffidenza, il cardo per la misantropia, la rosa bianca per la solitudine. Perché Victoria non ha avuto una vita facile. Abbandonata in culla, ha passato l'infanzia saltando da una famiglia adottiva a un'altra. Fino all'incontro, drammatico e sconvolgente, con Elizabeth, l'unica vera madre che abbia mai avuto, la donna che le ha insegnato il linguaggio segreto dei fiori. E adesso, è proprio grazie a questo magico dono che Victoria ha preso in mano la sua vita: ha diciotto anni ormai, e lavora come fioraia. I suoi fiori sono tra i più richiesti della città, regalano la felicità e curano l'anima. Ma Victoria non ha ancora trovato il fiore in grado di rimarginare la sua ferita. Perché il suo cuore si porta dietro una colpa segreta. L'unico capace di estirparla è Grant, un ragazzo misterioso che sembra sapere tutto di lei. Solo lui può levare quel peso dal cuore di Victoria, come spine strappate a uno stelo. Solo lui può prendersi cura delle sue radici invisibili.

Ho cercato per tanto tempo "Non buttiamoci giù" e "Il signore delle mosche". Il primo perchè ero incuriosita dalla storia, il secondo perchè l'ho letto ai tempi della scuola, in lingua, e volevo rileggerlo in italiano. 

Su un altissimo grattacielo londinese, la notte di San Silvestro, mentre imperversano botti e festeggiamenti, un presentatore televisivo in crisi matrimoniale e professionale decide di suicidarsi buttandosi giù dall'ultimo piano. Ma al momento decisivo si accorge di non essere da solo su quel grattacielo: c'è vicino a lui una donna disperata, senza lavoro e senza marito, alle prese con un figlio autistico. Anche lei sta per buttarsi giù. Ma spuntano anche una ragazzina di 15 anni, sedotta e poi lasciata da un ragazzo, e un musicista americano fallito, ora cameriere in una pizzeria, pure lui abbandonato dalla ragazza. Anche loro vogliono suicidarsi. Forse sono un po' troppi...
Un gruppo di ragazzi inglesi, sopravvissuti a un incidente aereo, resta abbandonato a se stesso su un'isola deserta e si trasforma in una terribile tribù di selvaggi sanguinari dai macabri riti. Golding nel 1983 ha ottenuto il Nobel per la letteratura.






Per tutti gli altri libri mi sono fatta guidare dall'istinto e dalla curiosità, spero di aver fatto centro e di aver portato a casa delle buone letture. 

San Francisco. Arthur è un giovane architetto e si è da poco trasferito in un nuovo appartamento. Dopo una giornata faticosa, accende la musica e si rilassa con un bagno caldo. È allora che si accorge che in casa c'è qualcuno, una donna. Si tratta di Laureen. Con il passare delle settimane i due diventano amici e il sentimento che li unisce si trasforma in amore. C'è solo un ostacolo: Laureen è un fantasma. Il suo corpo, quello di una dottoressa di trent'anni, giace in coma in un letto d'ospedale. E i medici, convinti che per lei non ci sia più niente da fare, stanno per staccare il respiratore. Per Arthur comincia così una corsa contro il tempo per salvare la donna che ama.

Daniel ha attraversato gli oceani del tempo per trovare Sophia. La "memoria", la capacità di ricordare la sua vita passata, è per lui un dono ma anche una maledizione. Ora Sophia è Lucy, una studentessa liceale, e non crede a una sola parola di ciò che le dice Daniel: le sembra impossibile che nelle loro precedenti vite si siano amati e poi siano stati separati da una crudele forza misteriosa. Ma Daniel sa che loro due sono stati insieme: in Asia Minore nel 552, nell'Inghilterra del 1918, e poi in Virginia nel 1972. Brevi, fugaci attimi di passione che la morte ha sempre brutalmente spezzato. Anche oggi le loro anime si stanno cercando, e ancora una volta quella misteriosa forza è pronta a separarli. Un'avventura romantica che si snoda attraverso i secoli per abbracciare non una ma tante vite, inseguendo l'unico, vero, grande amore.

Una lettera scritta dall'unico uomo che abbia sempre amato. Una copia di Piccole donne, il suo libro preferito quand'era bambina. Un vaso di vetro, che riflette la luce anche nelle buie giornate d'autunno. Le mani di Gina si soffermano con tocchi delicati sugli oggetti che fanno capolino dagli scatoloni. Accanto a lei Buzz: due dolci occhi marroni, una coda che sembra non voler mai stare ferma, quattro zampe che mettono confusione e allegria ovunque. Seduta nella sua nuova casa, Gina sente un timido sorriso affiorarle alle labbra. È il primo giorno della sua nuova vita. Dopo il fallimento del matrimonio con Stuart, Gina ha deciso di non voltarsi indietro e di guardare al futuro. Ha lasciato il marito, cambiato casa e deciso di mettere in vendita o dare in beneficenza tutti gli oggetti della sua vita precedente. Proprio così, cercando di disfarsi di una bicicletta, un po' per fortuna un po' per caso, ha trovato Buzz. E Buzz ha trovato lei. Un nuovo amico che, giorno dopo giorno, riesce a riempire il vuoto che si era creato nella sua vita. Che riesce a farle capire quanto siano preziose le piccole cose che la circondano. E quando il suo lavoro di restauratrice le offre l'occasione che da sempre aspettava, Gina trova finalmente il coraggio di aprire il suo cuore alla speranza e, forse, anche all'amore. Ma se è vero che i desideri si esprimono solo a occhi chiusi, le servirà tutto il fiuto di Buzz per orientarsi tra i mille imprevisti della sua nuova vita.


In un freddo, uggioso pomeriggio d'inizio ottobre del 1872, una carrozza si fermò davanti agli uffici di Lockhart & Selby, spedizionieri marittimi, nel cuore finanziario di Londra, e una fanciulla ne discese e pagò il vetturino. Aveva più o meno sedici anni, era sola e molto graziosa. Snella e pallida, bionda con gli occhi scuri, vestiva a lutto... Si chiamava Sally Lockhart e di lì a quindici minuti avrebbe ucciso un uomo". Nel primo libro della serie di Sally Lockhart Philip Pullman rivisita il genere classico del romanzo giallo e lo ambienta nella nebbiosa e miserabile Londra di fine Ottocento, in un'atmosfera degna di Dickens: segreti, omicidi, salvataggi miracolosi, un cast di personaggi onesti e ignobili energumeni al servizio di un grande narratore.

Ecco qui il mio bottino, fatemi sapere cosa ne pensate!
A presto e buon fine settimana. 
Monica 


martedì 4 novembre 2014

Libri in uscita #88


Buongiorno carissimi! 
Mentre fuori splende un bel sole, tanto che a Bologna sembra primavera, vi lascio alcune anteprime interessanti... non si sa mai che decidiate di andare a leggere al parco! 


Esce domani in tutte le librerie "Magisterium" libro scritto a quattro mani da Cassandra Clare e Holly Black. La trama mi ispira, ma le due signore mi hanno tirato non poche fregature ultimamente, quindi aspetterò di leggere qualche recensione. 

Quando raggiunge la grotta in cima al ghiacciaio, Alastair capisce subito che il Nemico l'ha preceduto. Sua moglie Sarah è stata uccisa, come gli altri maghi lì rifugiati. Solo il debole vagito di un neonato lo rincuora: suo figlio Callum, seminascosto accanto al cadavere della madre, è ancora vivo. Ma quando Alastair lo prende fra le braccia, le terribili parole incise nel ghiaccio da Sarah prima di morire lo fanno inorridire... Dodici anni dopo, quando Call viene ammesso al Magisterium, la prestigiosa accademia riservata ai ragazzi dotati di talento magico, suo padre è contrario: sin dalla più tenera età ha insegnato al figlio a diffidare della magia. E ora Rufus, il magister più anziano della scuola, lo ha ammesso all'Anno di Ferro, il primo del Magisterium. Call non può sottrarsi al suo destino. La magia scorre, in certe famiglie. Ma sul destino di Call incombe fin dalla nascita l'artiglio del Nemico.

Un libro che invece non vedo l'ora di avere tra le mani, è il terzo volume della saga di Deamon e Katy. "Opal" sarà in tutte le librerie a partire dal 12 Novembre. 


Terzo capitolo della serie "Lux" aperta da Obsidian.
Daemon e Katy, Katy e Daemon... Ostacolato da tutti, represso, negato, il legame proibito tra la timida studentessa e il misterioso alieno è ogni giorno più potente, inscindibile e rischioso. Il Dipartimento della Difesa li spia di continuo, mentre il famigerato “Dedalo”, il gruppo che studia e tortura gli ibridi, tiene ancora in pugno qualcuno che amano. Dawson, il gemello di Daemon sfuggito miracolosamente alla prigionia, non sembra più lo stesso e in mente ha un unico obiettivo: tornare in quel luogo orribile per salvare la sua amata Beth. Daemon e Katy non possono certo abbandonarlo, e per combattere “Dedalo” sono pronti a tutto, anche se questo significa fidarsi di un vecchio nemico… Riusciranno a ottenere giustizia e ad annientare le oscure minacce che incombono su di loro? Daemon e Katy non sono disposti a fermarsi, forti dell’amore impossibile che li lega e che nessuno riesce a spezzare: nemmeno se la lotta dovesse travolgere i loro mondi in maniera devastante. Sempre più sensuale, intrigante e ricco di colpi di scena: il nuovo episodio della saga è già un fenomeno del web.

Ecco qui due stuzzicanti anteprime! Chi di voi leggerà questi libri? Fatemi sapere.
A presto
Monica 


lunedì 3 novembre 2014

Ritratto di Signora

Buongiorno a tutti!
Come ogni primo lunedì del mese ritorna la rubrica "Ritratto di Signora". Questo mese l'articolo, scritto da Daniela di "Un libro per amico" tratta un argomento che ci sta molto a cuore, la violenza sulle donne.
Lascio subito la parola a Daniela:
 

Non è stato semplice decidere a quale donna dedicare questa puntata, ogni idea mi sembrava poco interessante. Dopo aver riflettuto a lungo - e dopo essere stata nuovamente tempestata da notizie di cronaca letteralmente inconcepibili - ho deciso di parlarvi non di una donna, ma di tante donne, le Donne vittime di violenza.
Mogli, mamme, figlie, cugine, nipoti, amiche, fidanzate... donne! Donne che hanno sempre guardato con sospetto l'ignoto, perché fin da piccola ad una donna insegnano a non dare confidenza agli estranei, a non camminare da sola, di notte, in una strada buia, a chiudere sempre bene la porta a chiave per evitare di essere rapinata, violentata, uccisa.
Nessuno dice mai ad una bambina: "piccola mia cerca il grande amore, sposati, fai dei figli ma fai attenzione, non abbassare mai la guardia perché tuo marito, il tuo compagno, il padre dei tuoi figli, l'uomo che dorme di fianco a te ogni notte, potrebbe essere così folle da ucciderti per gelosia, per possessività o anche solo per liberarsi di te!"
Siamo state abituate ad avere paura dell'uomo nero, ma se l'uomo nero fosse proprio quello che abbiamo accanto e che abbiamo scelto?
In Italia ogni minuto - il tempo di un caffè - due donne subiscono violenza.
In Italia ogni tre giorni una donna viene uccisa.
Dati che fanno fa accapponare la pelle. 
E la morte avviene per mano di un familiare, qualcuno che dovrebbe avere lo scopo di proteggere.
In rarissimi casi l'omicidio avviene per un raptus; generalmente è il culmine di lunghi periodi di violenza e maltrattamenti da cui le donne non hanno saputo - o voluto, per paura -  fuggire.


Solo nel 2013 sono state uccise 135 donne e siamo a 92 donne per il 2014 calcolate fino al 8/10/2014 (fonte http://prosmedia.org/osservatorio-sul-femmicidio/) e questo numero si riferisce ai casi certi, quelli dove il colpevole viene scoperto; ci sono poi tutte quelle donne che scompaiono senza lasciare traccia e per la cui sparizione mariti o familiari di vario genere e ruolo sono indagati ma non ancora condannati.  Moltiplichiamo questi numeri per il resto del mondo ed avremo dei risultati assurdi, incredibili, inconcepibili!!!

 ("Una foto al giorno nel peggiore anno della mia vita")





E nella maggior parte dei casi si parla, purtroppo, di tragedie annunciate.

Per preparare questo post ho fatto ricerche per circa un mese e mentre facevo ricerche continuavo ad imbattermi in notizie nuove. Giorno dopo giorno i casi aumentano ed io resto sempre più addolorata perché a parte quelli di cui si parla di più, ce ne sono tantissimi altri a cui vengono dedicate poche righe e finiscono nel dimenticatoio.
E' per questo che oggi ho pensato di dedicare a queste donne il mio ritratto e di scrivere il meno possibile perché voglio lasciare la parola ad alcuni dei loro volti, ai loro sorrisi spezzati...
Dopo le immagini di chi non ce l'ha fatta troverete però la testimonianza di una donna che ha subito violenza e che è riuscita a denunciare e ad evitare il peggio, perché uscirne si può e lo si deve a se stesse!!!!!


Concetta Traina, 27 anni, uccisa a coltellate insieme alla madre dall'ex fidanzato



Ivana Scintilla, 27 anni, accoltellata dal marito - che poi si è tolto la vita - davanti ai due figli



Alessandra Pelizzi, 19 anni, gettata dal settimo piano di un palazzo dall'ex fidanzato, che poi si è suicidato



Mary Cirillo, 24 anni, madre di quattro figli, uccisa dal marito con un colpo di fucile



Fabiana Luzzi, neanche sedici anni accoltellata e bruciata viva dal fidanzatino di 17 anni



Ilaria Leone, 19 anni, strangolata e morta soffocata dal suo stesso sangue






Giuseppina di Fraia, 52 anni, investita con l'auto e bruciata dal marito (in foto)







Lucia Bellucci, 31 anni, strangolata, pugnalata e rinchiusa nel bagagliaio dell'auto dell'ex fidanzato



Michelle Campos, 21 anni, uccisa a colpi di martello alla testa dal fidanzato

Cristina Omes, 38 anni, uccisa dal marito insieme ai due figlioletti di 5 anni e 20 mesi

Ed ora dopo tutta questa tristezza, vi voglio lasciare con una storia che, per quanto dura e dolorosa, è però una storia a lieto fine. Ve la voglio fare raccontare da lei, questa donna forte e coraggiosa che ha avuto la capacità di uscirne non senza dei grandi strascichi psicologici!
Non vi dirò il suo nome per preservare la sua persona, ognuno di voi potrà darle nella sua mente il nome che vorrà:

"Qualche anno fa ero una studentessa, una persona piana di sogni nel cassetto, ma con un presente un po' noioso. Fidanzata con lo stesso ragazzo dai tempi del liceo, due lavori per mantenere l'appartamento in città e una vita piena di impegni. La mia situazione sentimentale era un po' smorta, tanti anni alle spalle e interessi che piano piano erano sempre meno in comune. Decisi di concludere una storia che si stava prolungando per l'abitudine, ma me ne pentii dopo poco. Nel frattempo incontrai un uomo formidabile, dolce, comprensivo che mi regalò la sua amicizia, lo chiameremoMister X. Dopo qualche tempo me ne innamorai. Bello davvero, mi sentivo rinata, vitale, il sorriso era tornato a brillare sul mio viso, mi sentivo come una ragazzina gioiosa. Ma non durò a lungo.

Piano piano mi accorsi che le sue idee erano sempre più importanti ma soprattutto giuste e le mie ovviamente sbagliate e sciocche. Il mio pensiero politico era da plasmare perché io ero una persona ignorante da educare. Per un po' mi sono divertita, in fondo per me era una sfida, i nostri battibecchi credevo fossero dei giochi per confrontarci e conoscerci, ma mi sbagliavo. Con il passare del tempo si discuteva finché non gli dicevo che aveva ragione; poi si sono susseguiti degli episodi particolari: un giorno mi disse di guardare il sole dal finestrino della macchina, io non riuscivo dalla mia posizione, così mi prese per i capelli (non in maniera violenta, ma comunque decisa, forse troppo) e mi girò la testa per farmelo vedere. Qualche giorno dopo volevo entrare in un negozio di scarpe, ma ero indecisa perché avevo lasciato il bancomat a casa e lui mi spinse dentro con una certa enfasi.

Non diedi a questi episodi una grande importanza perché era davvero la persona più gentile e disponibile che avessi mai conosciuto, e non riuscivo a capire come fosse successo, forse lo avevo solo interpretato male. Poi come ho scritto precedentemente ha iniziato a impormi le sue idee.

Perché non l'ho lasciato subito? Questa è una bella domanda. Proverò a spiegare il perché, anche se credo che non sia comprensibile a qualcuno che non l'ha vissuto. Mister X ha fatto in modo di essere l'uomo perfetto e ci ha messo mesi e mesi di duro lavoro. Aveva un lavoro decisamente importante, una famiglia rispettabile altolocata, insomma era difficile per la mentalità media colpevolizzarlo di qualche cosa. Ha creato intorno a se una luce perfetta in modo che i miei occhi e quelli dei miei cari o dei miei amici lo vedessero così. Quando ho provato a dire ad un'amica che erano capitate queste cose, lei mi ha detto che forse mi erosbagliata, Mister X non può aver detto questo dai, lo conosco, è così dolce, pende dalle tue labbra, ma figurati, magari sarai un po' stanca e avrai interpretato male.

Poi sono arrivati i litigi forti, le scenate di gelosia le piccole violenze. Volete sapere perché anche allora non l'ho mandato via? La pazza ero io. Intorno a me si era creato il vuoto: lui aveva convinto tutti che la storia con il mio ex mi aveva distrutta, il lavoro e la scuola mi stressavano a tal punto che io avevo bisogno di aiuto, che gli facevo discorsi inconcludenti. Ha registrato con il cellulare un pezzo di una nostra litigata dove io lo mandavo a stendere, e l'ha fatta sentire al mio capo, ai miei genitori, ai miei amici. Lui piangeva con tutti, andava a dire che voleva sposarmi e tra le lacrime diceva che andavo curata, dovevo prendere dei farmaci perché ero schizofrenica.

Quando mi colpiva si buttava per terra e cominciava a piangere, dicendo che avevo fatto tutto da sola, che avevo sbattuto la testa contro il muro da sola e adesso davo la colpa a lui. Dovevate vedere i suoi pianti, sembrava un bambino e mi diceva che voleva solo aiutarmi. Io non osavo parlare con mia madre, è anziana, io sono figlia unica ma so che lei non gli credeva. I suoi colpi erano davvero ingegnosi, mai un segno visibile. Nel caso lo avessi raccontato non c'erano prove.

Un giorno capitò una cosa molto grave, ma non mi va di parlarne, quindi perdonatemi. Io ero a pezzi, mi sentivo sola, mi sentivo folle, ero convinta di avere un problema e non sapevo come fare. Un lavoro l'avevo perso grazie a lui, ma rimaneva l'altro: il mio capo è sempre stato dalla mia parte (ovviamente non sapeva le cose capitate, altrimenti oggi posso affermare che lo avrebbe denunciato lui) ma non ha mai creduto a una parola uscita dalla bocca di Mister X. Comunque grazie al mio capo e al mio attuale marito (all'epoca eravamo amici) riuscii a lasciarlo. E secondo voi è finita? Nooooo. Iniziarono gli appostamenti sotto casa o in qualsiasi altro luogo, le telefonate anonime con minacce e poi una bella segnalazione dai carabinieri. Ma la volete sapere una cosa: la mia parola contro la sua. I carabinieri mi dissero di fare attenzione, perché se lui era così furbo, avrebbe potuto denunciare me per diffamazione.

Perché sono stata dai carabinieri? Ci ho messo un po', e se non avesse continuato a perseguitarmi dopo la rottura forse non lo avrei fatto. Ma riusciva ad entrare nei miei profili di facebook, di posta elettronica e scriveva messaggi a mio nome alle persone, si faceva trovare fuori dal lavoro e mi rideva in faccia dicendo che mi avrebbe fatto rinchiudere, che i miei genitori sarebbero morti per la frustrazione e che lui avrebbe dato loro delle prove inconfutabili della mia pazzia, che io ero schedata e non lo sapevo. Ecco, forse ha toccato l'unico tasto in grado di svegliarmi: i miei genitori. Guai a chi me li tocca. Sono stata da uno specialista e volete sapere cosa mi ha detto? Che ero tanto stressata e avevo bisogno di una vacanza ma che le persone "malate" sono altre, quindi lei non avrebbe potuto aiutarmi.
Ci ho messo un anno a smettere di sobbalzare al primo rumore o a non urlare nel sonno, ma oggi sto bene. Certo, ho perso la spensieratezza, l'allegria e l'innocenza di prima, ma ho una famiglia meravigliosa che mi ama così come sono.
 Vi chiedete perché voglio rimanere anonima? Ho una famiglia, dei genitori che adoro e non voglio che soffrano e sono stufa, stanca. Ma vivo ancora con l'ansia che un giorno decida di cercarmi perché non ha di meglio da fare. Io mi sono sentita in trappola, come se fossi legata ad una sedia con delle corde spessissime e mi sentivo presa in giro, perché lui faceva così. Non volevo uscirne perché ero da sola ed era difficile, quasi insopportabile, così per tre anni sono stata schiacciata psicologicamente. Quando decisi di metter fine a questa storia mi sono sentita la gola bruciare, come quando rischi di affogare per la mancanza di ossigeno e senti i polmoni bruciare.
Però oggi sono qui, sono felice, e posso raccontare questa storia."



Ringrazio questa amica che ha voluto condividere con noi la sua dolorosa esperienza e spero che come lei, molte altre donne, potranno  trovare la forza di denunciare e di farsi aiutare.
E a noi tutti dico: cerchiamo di prestare attenzione alle donne che abbiamo intorno, non minimizziamo un avvenimento, una parola, una richiesta di aiuto... spesso per chi subisce violenza è difficilissimo riuscire a rivolgersi ad un familiare o ad un'amica e trovare dall'altra parte un muro di sicuro non aiuta!!!
Spero che nessuna di voi ne abbia la necessità, ma vi lascio un link con tutti i numeri di telefono dei Centri Antiviolenza per donne maltrattate a cui è possibile rivolgersi per un aiuto:

Che si può dire che non sia già stato scritto o detto? Prima di tutto ringrazio Daniela, che si è preparata in maniera minuziosa per questo appuntamento, e sono sicura che non sia stato facile. 
In secondo luogo spero che questo post possa essere utile ad altre donne, spero che tra di voi non ce ne siano, ma sappiamo tutti quanto sia facile girarsi dall'altra parte e far finta di nulla. Se una donna vittima di violenza leggerà questo articolo le dico di non aver paura, di denunciare chi le sta facendo del male e di essere forte... perchè lei non ha nessuna COLPA!
Come sempre potete trovare questo articolo su:
Miki in the PinkLand
Un libro per amico
Stasera cucino io
Franci lettrice sognatrice

Al prossimo mese
Monica, Daniela, Miki, Franci e Fede